1751 Codice bavarese, uno dei primi Codici moderni.
1776 Dichiarazione dei diritti della Virginia.
1789 Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.
1790 Edmund Burke antepone i concreti “diritti degli inglesi”, conquistati sul campo e trasmessi di generazione in generazione, agli astratti diritti proclamati dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.
1791 Thomas Paine difende la Dichiarazione dall’attacco di Burke e sostiene che i diritti sono naturali e spettano ad ogni singolo uomo “in virtù della sua esistenza”.
1793 Nuova Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.
1796 Per Jeremy Bentham non esistono diritti naturali: qualsiasi diritto deriva dalla legge positiva.
1804 Codice di Napoleone: a differenza di altri Codici, come quello bavarese (1751-4) o quello della Galizia (1797), che hanno valenza locale, il Codice di Napoleone verrà imitato da altri Stati e avrà ampia diffusione, con la conseguenza di apportare una certa uniformità di vedute in tema di diritto.
1832 L’enciclica Mirari vos di Gregorio XVI condanna le libertà di coscienza, di pensiero e di stampa.
1890 L’Atto contro la schiavitù condanna la schiavitù e il traffico degli schiavi.
1945 La Carta delle Nazioni Unite stabilisce che le Nazioni Unite promuovono il rispetto universale per i diritti dell’uomo in quanto tale (art. 55).
1948 Dichiarazione universale dei diritti umani da parte dell’ONU.
1965 La Costituzione Gaudium et spes riconosce la libertà di coscienza, purché sia conforme alle norme oggettive della moralità.
2004 Costituzione europea.
Dalla forza origina il Diritto e lo Stato
15 anni fa
Nessun commento:
Posta un commento