lunedì 10 agosto 2009

5. La preistoria: la legge del più forte

Nelle società claniche i rapporti interindividuali e interfamiliari sono regolati dal principio di forza, che, però, è sensibilmente limitato dai potenti legami parentali e di prossimità, i quali garantiscono la coesione sociale e fanno sì che tutti i membri della comunità si sentano accomunati nello stesso destino. Tuttavia, già nel Mesolitico, questi legami naturali si rivelano insufficienti a fronteggiare i problemi correlati all’incremento demografico e territoriale delle tribù e alla cronica crisi di risorse primarie. In questo periodo il clima di competizione fra clan e tribù è tale da degenerare sempre più spesso nello scontro violento all’ultimo sangue, il cui esito è l’annientamento del vinto e l’appropriazione del suo territorio da parte del vincitore. Questo quadro peggiora nel Neolitico, dopo la scoperta dell’agricoltura e la diffusione dell’allevamento degli animali, a causa della disponibilità di surplus, che fa gola a chi si venga a trovare in condizioni di scarsità. Avviene allora che alcune tribù si specializzano in attività di pirateria e imparano a spartire il bottino fra i clan in rapporto alla loro forza. Si determinano così le prime forme di gerarchia sociale e si affermano le prime società duali, che lasciano spazio a rancori, delusioni e aspirazioni a migliorare la propria posizione sociale da parte dei meno fortunati.
La legge del più forte ha la caratteristica di avere immediata applicazione e di essere facile da comprendere. Il più forte decide della vita e della morte del perdente, del suo asservimento o della sua libertà, può usargli clemenza o sottoporlo a tortura, può limitarsi a impadronirsi dei suoi beni materiali oppure rapire le sue donne, e via dicendo: tutto può succedere e nessuno è sicuro di nulla. La legge del più forte è imprevedibile, non solo riguardo al comportamento del vincitore, ma anche riguardo all’esito dello scontro. Nessuno è sicuro di vincere, e nessuno è sicuro di conservare nel tempo la sua superiorità. La legge del più forte non consente né certezze, né stabilità e, sotto il suo imperio, è impossibile prevedere il domani. Verso la fine del Neolitico, soprattutto nelle aree più popolose, questa situazione raggiunge livelli di parossismo e viene percepita dalle famiglie in tutta la sua drammaticità.

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