La funzione del diritto varia a seconda di come lo si considera. Se lo vediamo con gli occhi del giuspositivista, il diritto diventa uno strumento di legittimazione di un certo ordine politico, atto a garantire la stabilità e la coesione sociale. Se lo si vede con gli occhi del giusnaturalista, il diritto è l’ordine naturale. Se lo si vede con gli occhi di chi vuole un sistema sociale giusto, il diritto è uno strumento atto a tutelare gli imprescrittibili diritti fondamentali delle persone. Nel primo caso, il diritto non è ben definito e non è nemmeno definibile. Nel secondo caso, il diritto è uno strumento elaborato dalla classe dominante in funzione dei propri interessi (che vengono chiamati «ragion di Stato») e, in quanto tale, necessita di una forza coercitiva, tanto maggiore quanto maggiori sono gli interessi da tutelare. Nel terzo caso, il diritto è un mezzo della volontà umana volto ad assicurare condizioni di vita dignitosa a tutte le persone.
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